LUIGI GHIRRI
Pubblicato da Vito Zingale in Grandi Fotografi · 11 Febbraio 2019
Tags: Luigi, Ghirri, Fotografo, Reggio, Emilia
Tags: Luigi, Ghirri, Fotografo, Reggio, Emilia
Nato il 5 gennaio
1943 a Fellegara, una frazione di Scandiano nella provincia di Reggio
Emilia, Luigi Ghirri nel 1946 si trasferisce con la famiglia a Braida di
Sassuolo dove trova alloggio nella sede estiva del collegio San Carlo
dei Gesuiti di Modena, un grande edificio ottocentesco adibito, in quel
periodo, ad abitazione per le famiglie sfollate dai centri urbani a
causa della guerra. Alla fine degli anni Cinquanta la famiglia Ghirri
trasloca a Modena, città in cui Luigi intraprende studi tecnici per
geometra. È in questo periodo che nascono in lui la passione e
l´interesse per la fotografia. Nel 1962 consegue il diploma di geometra e
inizia l´attività professionale dapprima come libero professionista,
poi, dal 1967, come dipendente presso l´ufficio tecnico di uno degli
imprenditori immobiliari più importanti di Modena. Dal 1968 in poi
intraprende alcuni viaggi in Italia e all´estero (Parigi, Lucerna,
Berna, Amsterdam, la Bretagna) in occasione dei quali scatta centinaia
di diapositive che costituiscono una sorta di diario personale visivo di
commento al viaggio. Nel 1975 è tra le "Discoveries" del Photography
Year di "Time-Life" e partecipa all'esposizione Photography as Art di
Kassel. Nel 1982 è invitato alla Photokina di Colonia, dove nell'ambito
della mostra Photographie 1922-1982 viene presentato come uno dei venti
fotografi più significativi del XX secolo.
Già verso la fine
degli anni Settanta all'attività espositiva sempre più intensa inizia ad
affiancare l'idea di un importante lavoro di promozione culturale, con
la messa a punto di progetti editoriali sviluppati all'interno della
casa editrice Punto e Virgola fondata insieme a Paola Borgonzoni e
Giovanni Chiaramonte (1978-1980) e quindi con l'organizzazione di mostre
come Iconicittà (1980), Viaggio in Italia (1984), Esplorazioni sulla
Via Emilia (1986) che lo vedono al centro di un animato dibattito. Sulla
base di committenze pubbliche e private si esprime dunque lungo gli
anni Ottanta come interprete dell'architettura e del paesaggio italiano,
offrendo tra l'altro il suo sguardo alle realizzazioni di alcuni
importanti architetti. Nel 1985 Aldo Rossi lo invita a lavorare per la
sezione architettura della Biennale di Venezia e nel 1988 cura la
sezione fotografia della Triennale di Milano. La sua lunga e profonda
riflessione sul tema del paesaggio culmina quindi sul finire degli anni
Ottanta con la realizzazione dei volumi Paesaggio italiano e II profilo
delle nuvole, entrambi del 1989. Assai numerose sono oggi le
pubblicazioni dedicate alla sua opera.